The room we make for ourselves

Pancho Tolchinsky | fotografia

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Dentro le fotografie di Pancho Tolchinsky, vissuto tra Argentina e Israele e attualmente operante a Barcellona, si intuisce già al primo sguardo un accavallarsi di situazioni e condizioni di vita, sedimenti privati e sociali che rivelano un evidente taglio antropologico. Le opere, realizzate fotografando gli interni di case in varie parti del mondo, ritraggono infatti le camere che, come dice il titolo, ognuno costruisce per sé. Ma allo sguardo antropologico, distante, riflessivo, e quindi lontano, situato al di fuori, si unisce inestricabilmente una sensibilità nostalgica, quindi solidale, empatica, vicina alle cose e agli oggetti che si accumulano e si stratificano nelle camere: camere che mostrano uno spazio molto personale e privato e allo stesso tempo l’invasione di quello spazio da parte di tutti quei prodotti che portano il marchio dell’impersonalità, prodotti con cui ci inonda l’oggettiva presenza della realtà sociale, e che rendono bene l’idea delle stratificazioni che subisce la costruzione di una identità. Così attraverso il convivere promiscuo di ritratti fotografici, simboli religiosi, figure e oggetti della cultura di massa in queste fotografie prende forma quell’immagine di memoria che la contemporaneità costantemente produce e riproduce, quella coazione a ereditare e ad accogliere che il mondo che ci preme attorno ci impone.

Tolchinsky 1

Tolchinsky 2

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